ESCURSIONI DI GIOVEDI' 28 GIUGNO

 

 

 

L’abitato di Ceriana

 

 

Un castagno ultrasecolare

 

 

 

 

 

Foto di: M. Moraglia

 
ESCURSIONE N. 10

 

Colla Langan – Carmo San Vincenzo – Monte Ceppo – Ceriana

 

Descrizione del percorso

L’escursione inizia a Colla Langan (m 1127) su sentiero in leggera salita in direzione SSE; procedendo su comoda mulattiera si giunge sull’ampio pianoro dove sorge la chiesa di San Giovanni dei Prati (m 1240) e si continua verso S, attraverso un bel percorso alberato (pini silvestri e faggi) fino alla spalla del Monte Ceppo ed in breve, con ripida salita, si perviene alla vetta (m 1627) a cavallo tra la Val Nervia e la valle Argentina, dominando tutte le cime circostanti. Un panorama vastissimo a 360° spazia dal mare alla catena delle Liguri e Marittime. La vista può spingersi a SE fino al litorale genovese; a NO oltre il Toraggio ed il Pietravecchia sono ben visibili il Gran Capelet ed il Monte Bego ed in senso orario il Grai, il Saccarello, il Mongioie ed il Pizzo d’Ormea.

Proseguendo, si scende verso S, prima su terreno scoperto e dopo nuovamente nel bosco misto (pini silvestri, carpini, noccioli, castagni e macchia mediterranea) e si arriva alla fontana denominata “Beula”. Ancora in discesa, prima di Monte Merlo (m 1014) s’abbandona lo sterrato e si prende il sentiero a dx, ricco di tornanti, che porta a Ceriana (m 369).

 

Note

Escursione non impegnativa che si snoda in paesaggio tipicamente ligure, con ampio panorama su 360° dalla costa alle Alpi liguri e Marittime.

La natura, soggetta ad intensa antropizzazione, mostra un paesaggio ricchissimo d’opere di terrazzamenti con muri a secco, colture floreali e primizie ortofrutticole a cielo aperto ed in serra ed impianti tuttora attivi d’ulivi ultrasecolari della pregiata varietà “taggiasca”, importata dai benedettini.

Ceriana, centro già esistente in epoca romana, pare derivare il nome dalla dea Cerere, offre un interessante esempio di architettura ad impianto medievale con qualche rudere di epoca romana.

 

Tempo di percorrenza: ore 5:45 Dislivelli ↑ 500 ↓ 1258 Difficoltà E

(accompagnatori a cura della sezione CAI di Sanremo)

 

Cartografia:    

Carta dei Sentieri e dei rifugi – fogli. 111/112 –ed. Multigraphic – Firenze (1:25000)

Cartoguida AsF N. 1 Côte d’Azur – Riviera dei Fiori ed. CAI-CAF (1:25000)

Cartoguida AsF N. 2 Moyenne Roya – Val Nervia e Argentina ed. CAI-CAF (1:25000)

 

 

 

 

 

La chiesetta di San Giovanni di Ceriana

 

 

 

Olive della qualità “taggiasca”

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto di: M. Moraglia

ESCURSIONE N. 11

 

San Romolo – Monte Bignone – Ceriana

 

Descrizione del percorso

Si parte dalla frazione San Romolo (m 786) nel centro dell’omonimo Parco Naturale Comunale, in direzione NW fino a raggiungere il colle Termini di Bajardo (m 960), ottimo punto panoramico. Si piega ora verso NE in direzione Monte Bignone.

La salita presenta pendenze inizialmente ripide per attenuarsi successivamente ed in un’ora e mezza circa si raggiunge sulla dorsale l’ex stazione della funivia, ora in disuso (m 1250). La vetta del Monte Bignone (m 1299) dista non più di un quarto d’ora. Il panorama che si offre è vastissimo; una tavola d’orientamento consente di identificare una trentina di cime delle Alpi Liguri e Marittime e lo sguardo si spinge a W fino al promontorio di St. Tropez.

Esistono anche i resti di un “castelliere ligure” presumibilmente risalente ai VI e V sec. a. C.

Si scende ritornando sui propri passi sino all’ex stazione della funivia e si segue la dorsale in direzione E fino alla chiesetta di San Giovanni di Ceriana (m 750). Si prosegue poi verso N dove la vecchia mulattiera attraversa un bosco misto di castagni, querce ed erica arborea, a picco su Ceriana (m 369). Procedendo sul percorso s’incontra ancora la cappella di San Salvatore e si entra nel paese.

 

Note

L’escursione presenta aperture panoramiche eccezionali su tutto il golfo della Liguria ponentina e sulla cerchia delle Alpi Liguri e Marittime.

La funivia Sanremo-Monte Bignone è stata considerata tra le più lunghe del mondo, con un percorso di 7.688 m diviso in tre tronconi. Partiva da “La Pigna”, interessante nucleo medievale di Sanremo, superava in mezz’ora un dislivello di 1200 m. Fu chiusa per difficoltà finanziarie nel 1960 e le pressioni dei sanremesi per ottenerne la riapertura non hanno trovato sinora accoglimento.

La cappella di San Salvatore pare sia sorta sull’area di un preesistente tempio pagano e la tradizione colloca la sua origine nel I° secolo d. C. ad opera del primo successore di Pietro, papa Lino. Due figure affrescate nei tondi della volta hanno le sembianze di San Pietro e di sua figlia, Santa Petronilla, contribuendo ad accreditare una rivendicazione paleocristiana della fondazione.

A Ceriana si trovano importanti esempi di arte romanica ed un notevole impianto urbanistico d’epoca medievale.

 

Tempo di percorrenza: ore 5   Dislivelli   ↑  513    ↓  950    Difficoltà  E

(accompagnatori a cura della sezione CAI di Sanremo)

 

Cartografia:    

Carta dei Sentieri e dei rifugi – F. 111/112 –ed. Multigraphic – Firenze (1:25.000)

Cartoguida AsF N. 1 Côte d’Azur – Riviera dei Fiori ed. CAI-CAF (1:25000)

 

 

La valle di Soldano

 

La chiesa di S. Giustina

 

L’ abitato di Perinaldo

 

foto: A. Marchioli

Escursione N. 12

 

Soldano - giro dei Santuari - Perinaldo

 

Descrizione del percorso

Si parte dalla piazza di Soldano (m 80), seguendo per un breve tratto in direzione N la strada che costeggia il torrente Verbone. Superato lo stesso, dopo alcune centinaia di metri si scorge sulla dx il Santuario di S. Mauro, primo del percorso. Si lascia la strada asfaltata e si prende a dx un antico sentiero tra le serre e gli orti ed in breve si raggiunge il Santuario della Madonna del Carmine, eretto nel 1887 in ringraziamento per la cessazione di un’infestazione del dannoso parassita “mosca delle olive” (Dacus oleæ), festa il 16 luglio in coincidenza con quella del vino Rossese, tipico del luogo. Si prosegue nella stessa direzione fino alla località Suseneo dove si trova la chiesetta di S. Isidoro (m 394), patrono degli agricoltori - festa 15 maggio. Dopo un paio di chilometri s’incontra il Santuario di S. Giusta (m 473) - festa il 26 settembre. Ora il sentiero sale fino ad arrivare al Santuario di S. Bartolomeo (m 708) - festa 24 agosto.

Il percorso prosegue in falsopiano su sentiero tra boschi di lecci e pini fino al Santuario di S. Pancrazio (m 822) e successivamente in cresta con ampi squarci panoramici sulle vallate. Il percorso declina poi in direzione W della dorsale per arrivare a Perinaldo (m 572). Si entra nel paese da levante e s’attraversa l’abitato fino alla Parrocchiale di S. Nicola dal cui sagrato si scorge a ponente il Santuario di S. Michele – festa il 30 settembre, ultimo del percorso.

 

Note

Escursione non troppo impegnativa che, malgrado raggiunga quote non elevate, presenta interessanti aspetti paesaggistici, derivati anche dalle tradizioni religiose degli abitanti del luogo, legati alla terra e particolarmente alla coltura dell’ulivo, solo in tempi più recenti alternata a quella floricola ed ai vigneti.

 

Tempo di percorrenza: ore 5:00    Dislivelli   ↑ 742     ↓ 250     Difficoltà E

(accompagnatori a cura della sezione CAI di Ventimiglia)

   

Cartografia:

Cartoguida AsF N. 1 Côte d’Azur – Riviera dei Fiori ed. CAI-CAF (1:25000)

 

 

Seborga, la piazza principale

 

Vallebona

 

Il monte Caggio

 

Foto di S. Torelli

SCURSIONE N. 13

 

Seborga – Monte Caggio – S. Bartolomeo – Vallebona

 

Descrizione del percorso

Partenza dal piazzale di Seborga (m 500). Ci si dirige verso N, appena superato il piccolo cimitero, inizia una mulattiera in salita, dapprima asfaltata, poi cementata e quindi acciottolata, poi su un sentiero a dx verso E che s’inoltra tra piante d’ulivo, mimose, ginestre selvatiche ed erica, passando ai piedi della cima Ferrissoni (m 760), fino a raggiungere il passo di M. Carparo, quindi a sn per il monte omonimo sfiorandone la cima. La vegetazione cambia per lasciar posto alla macchia mediterranea, da lì il sentiero con andamento quasi pianeggiante attraversa il Parco comunale di Sanremo; all’incrocio di una pista tagliafuoco si piega decisamente a sn dove il sentiero si fa più ripido e raggiunge la vetta del monte Caggio (m 1090). Proseguendo il cammino si discende dapprima lungo lo stesso percorso ed arrivati alla pista tagliafuoco, sempre a sn, il sentiero sovrasta la stessa ed aggira ad ovest del monte, sempre in discesa per raggiungere la chiesetta di S. Bartolomeo. Ora inizia un breve tratto in leggera salita per poi scendere verso valle, passando  nuovamente nelle tipiche coltivazioni tra piante d’ulivi, mimose e ginestre; prima di arrivare nel borgo antico di Vallebona s’incontrano i ruderi del castello Gabbiani (visitabili).

 

Note

Escursione di medio impegno, offre un’amplissima panoramicità che si spinge sulla Costa Azzurra fino al promontorio dell’Esterel. Si svolge su percorsi agevoli, in caratteristico ambiente di floricoltura intensiva tipica della Liguria occidentale con terrazzamenti di serre e colture en plen air di ginestre e mimose, intercalate da piantagioni d’ulivi.

Antico principato dei monaci di Lerins, ceduto ai Savoia nel 1729 con atto mai registrato, Seborga vanta un diritto di principato, non riconosciuto dallo Stato Italiano, con autonoma reggenza ed è meta di curiosità turistiche.

 

Tempo di percorrenza ore 5.30     Dislivelli ↑ 527 ↓ 605 Difficoltà E

(accompagnatori a cura della sezione CAI di Bordighera)

 

Cartografia

Cartoguida AsF N. 1 Côte d’Azur – Riviera dei Fiori ed. CAI-CAF (1: 25000)

 

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